bdsm
Sesso sfrenato e troia con una TRANS parte 1
di Clelia_Rocco_coppia
11.09.2024 |
6.457 |
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"Lei fa lo stesso; è veramente bellissima, resto incantata a guardare il suo corpo, due bellissimi seni, perfetti, tondi, sodi e un cazzo già in tiro..."
Conosco Isabella, una bellissima donna, in uno dei locali dove vado qualche volta, quando ho bisogno di ritrovare me stessa. Senza rendermene conto, questa settimana è già la terza volta che vado nello stesso posto e stavolta sono lì per lei. Mi ricorda molto una mia adorabile e bellissima amica, trasferitasi all’estero da qualche tempo e che mi manca; lei, comunque, mi ispira simpatia, ma soprattutto grande attrazione fisica! Mi godo la sua voce calda mentre canta, accompagnata dal suo pianista e, senza un motivo apparente, iniziamo a fissarci con sempre maggior convinzione. Conclusa la sua esibizione si avvicina al bancone del bar, dove sto per gustare il mio cubalibre, e si presenta:
- “Ciao sono Isabella e volevo chiederti perché mi hai fissato, sorridendo per tutto il tempo della mia esibizione”.
Lo dice in modo ironico, un po’ sfrontato, ma sicura di se.
- “Mi piaceva ascoltarti, ma soprattutto mi piaci tu”.
Rispondo altrettanto sfacciata. Sorride divertita, prende il bicchiere dalle mie mani e ne beve un lungo sorso.
- “Buono. Abbiamo gli stessi gusti, vedo”.
Mi dice fissandomi, languida negli occhi.
-“E chissà quante altre cose ancora abbiamo in comune”.
La provoco io, stavolta.
-“Chissà magari il sesso”?!
Forza subito il discorso, lei.
-“Allora non dobbiamo far altro che scoprirlo”.
Rispondo con la voce già rotta dall’eccitazione, perché a quelle parole la puttana della mia fica inizia a bagnarsi.
Sembra tutto così surreale eppure sta accadendo. Con calma ma in modo deciso, mi prende per la nuca e mi bacia senza preavviso, infilandomi la sua lunga lingua in bocca. Rispondo a quel bacio carico di lussuria, succhiando quel piccolo cazzo e facendomela succhiare a mia volta.
Ho degli shorts ridottissimi e le cosce oscenamente allargate, seduta sullo sgabello. Una sua gamba muscolosa esce dallo spacco del suo vestito e preme sulla mia fica mentre shorts e perizoma dividono la mia fessura, infilandosi tra le grandi labbra. Sono fradicia al punto da bagnarle oscenamente la coscia, ma quel contatto, nello stesso tempo, mi provoca un gemito di piacere inaspettato.
Mi avvinghio alla sua gamba con le mie e simulo una scopata come farebbe una cagna, ma lei mi blocca:
-“Non qui, piccola cagna, vieni, andiamo nel mio camerino”. Quindi, mi prende per mano e mi trascina con lei in modo deciso.
In pochi attimi rivedo in lei, la mia amica da cui sono stata morbosamente attratta da sempre, e come per miracolo avverto anche lo stesso suo profumo, Baccarat Rouge 540. Respiro profondamente, riempiendomi subito le narici. Raggiunto il suo camerino, chiude la porta a chiave e, nonostante mi trovo in questo stato di massima eccitazione, non riesco a non pensare a Piero. So di averlo fatto anche in altre occasioni e, certamente, lo farò anche stavolta: registrerò tutto quello che accadrà in questa stanza. Mi eccito già al solo pensare che farò tutto sotto gli occhi del mio maschio perché essere guardata da lui mentre mi faccio sbattere da un altro o altra è una delle cose che più mi arrapano. Lui e me! Dopo un lungo e lussurioso bacio, mi accorgo della vera natura di Isabella. Qualcosa sta premendo insistentemente sul mio ventre e solo per un momento resto sorpresa, forse anche un po’ in ansia perché non ho mai fatto sesso con una trans in tutta la mia vita, ma allo stesso tempo sono troppo eccitata per rinunciare a questa straordinaria ed eccitante esperienza. Mi stacco solo per un attimo da lei e dal suo pacco.
-“Se vuoi possiamo finirla qui…!”
Mi dice un po' sorpresa dal mio atteggiamento e con un tono di leggera delusione.
Rimanendo in silenzio, con un sorriso sornione, la fisso negli occhi mentre estraggo il mio cellulare, lo metto in modalità silenziosa, lo sistemo in un punto in cui posso riprendere ogni nostro movimento e faccio partire la registrazione. Continuo a fissare Isabella negli occhi, sbottono la camicetta, me ne libero in un attimo, facendo lo stesso con shorts e perizoma. Adesso sono completamente nuda, con i capezzoli dritti e turgidi e una gran voglia che mi devasta la fica di eccitazione. Lei fa lo stesso; è veramente bellissima, resto incantata a guardare il suo corpo, due bellissimi seni, perfetti, tondi, sodi e un cazzo già in tiro. Seguo il mio istinto, iniziamo a baciarci, a toccarci, accarezzandoci i seni, li lecchiamo e a turno succhiamo i nostri capezzoli; lei stringe forte i miei tra le dita, li morde, facendomi male, ma tutta questa dolce violenza mi eccita molto e io sto già per perdere ogni controllo su me stessa. Mi inginocchio ed inizio ad annusare il suo cazzo come una cagna farebbe col suo mastino; non è troppo lungo e neanche molto grosso.
ma considero che è della misura che mi piace perché penso, con una punta di ironia (ma neanche tanta), che quando me lo infilerà dappertutto mi farà solo godere!
Tiro fuori la lingua ed inizio lentamente a leccargli quel muscolo di carne pulsante iniziando da sotto le palle e salendo su verso la cappella. Faccio scivolare dell’abbondante saliva sull’orifizio, poi ripasso la punta della lingua giocando così per un po', mentre con una mano sego quella bella minchia, con l’altra le massaggio il buco del culo. Sono eccitatissima e in quel momento immagino Piero che le trapana il culo mentre io la spompina. Sono come ossessionata da quella visione, lecco, succhio, sego quel cazzo come una forsennata.
- “Cazzo sei proprio una gran puttana; sto quasi per godere e non voglio farlo adesso“.
Mi prende per le spalle e mi allontana; mi fa alzare, spingendomi fino a sistemarmi con le natiche sul tavolo di servizio lì vicino. Istintivamente alzo le gambe e le allargo, puntellando i talloni sul piano. Fica e culo, ora, sono oscenamente aperti, ma soprattutto offerti. Con lo sguardo mi accerto che la videocamera del mio cellulare inquadri bene la scena e, simulando un dialogo col mio porco bastardo, guardo fisso l’obbiettivo con aria di sfida; come per dire: “Guardami porco, guarda come gode la tua troia“.
Il solo pensiero fa uscire un piccolo fiotto di umori dalla mia fica che Isabella è pronta a raccogliere con la sua lingua lunghissima, proprio un piccolo cazzo. Inizia a leccare e lappare proprio come una cagna e i primi rantoli di piacere fuoriescono dalla mia bocca con toni già abbastanza alti. Tra me e me penso: “Cazzo che lingua meravigliosa e la usa da Dio; se continua con questo ritmo e con questa intensità, tra pochi secondi le riempirò la bocca di sborra”. Devo ammetterlo quel piccolo serpente mi sta scopando meglio di un cazzo duro e la mia fica e il mio culo se la godono tutta! Non potrò resistere per molto e infatti nel volgere di trenta secondi, urlo e tutta tremante godo nella sua bocca, e su quella lingua meravigliosa.
-“Ohooooo, Sì, sì! Godo, godo. Sei una puttana meravigliosa. Ahaaaaa, non smettere, ti prego; sììììììì… Adesso... ancora, continua ti prego…Ahaaaaa.”
Le afferro la testa e ancora in preda alle convulsioni per il piacere che mi devasta, gliela premo sulla fica fradicia, lasciandomi andare a questo primo lunghissimo orgasmo.
Si piega su di me, mi bacia, facendomi assaggiare il sapore che ha la mia fica; le nostre lingue si cercano, si avvinghiano come due serpenti. L'eccitazione mi assale nuovamente semmai si fosse placata, e la sensazione che i suoi seni turgidi, i capezzoli duri e dritti sul mio corpo insieme a quel suo cazzo duro in mezzo alle cosce è unica. Gioca con la cappella sulla mia fessura, mi delizia, torturandola, facendomi impazzire dal desiderio. Lecco e succhio i suoi capezzoli, implorandola di scoparmi. Mi tira giù dal tavolo posizionandomi a 90 sul piano.
-“Quindi, vuoi essere scopata, come una puttana? Dove lo vuoi il cazzo, cagna?”
-“Si troia, voglio che mi sfondi tutta, culo e fica.”
Quella Baldracca, in un colpo solo e senza preavviso, mi penetra il culo, fino a sentire le sue palle sbattere sulle mie natiche. Mi fotte furiosamente e il dolore iniziale si trasforma rapidamente in piacere. Muovo i fianchi, venendole incontro e sto quasi per godere, ma lei si ferma, si piega sul mio corpo, facendomi sentire ancora quei seni meravigliosi sulla schiena facendomi impazzire. Per qualche secondo restiamo così col respiro affannoso e con il suo cazzo che pulsa nel mio culo e io che contraggo i muscoli anali per sentirla tutta. Un gemito di piacere sancisce quei pochi secondi di lussuriosa tregua; poi lei riprende nuovamente a pomparmi dentro e fuori dal mio buco del culo, mentre inizio a sditalinarmi con frenesia la fica, pronunciando frasi senza senso, insultandola e incitandola a fottermi sempre di più. Finalmente un altro devastante orgasmo mi travolge e godo col culo e con la fica contemporaneamente; urlo e tremo in preda agli spasmi del piacere:
–“Siiiiiii….godo, troiaaaa. Inculami più forte… Ahaaaaaa!”
Quel cazzo é peggio di un martello e sembra sfondarmi ad ogni colpo. Finalmente si arresta, lo tira fuori, si piega ed inizia a leccarmi la fica con tutta la sborra che mi scivola tra le gambe. Quella lingua lunga e larga mi provoca lunghi lamenti di piacere e mi fa impazzire ancora di più di eccitazione. Non essendo ancora paga, mi fa distendere con la schiena nuovamente sul tavolo; mi solleva le gambe, le sistema sulle sue spalle e mi infila il cazzo dentro la fica fradicia, affondando con violenza. Inizia a fottermi selvaggiamente e la sua natura mascolina si manifesta in modo sfrenato.
-“Volevi questo, puttana? Avevi un desiderio morboso di farti fottere da una femmina col cazzo? Come una troia, come una cagna in calore?”
Le ultime parole le muoiono in gola perché in quel medesimo istante l’orgasmo travolge anche lei, facendola urlare, mentre impugna il cazzo e mi schizza addosso come fosse un idrante una gran quantità di calda sborra sul ventre, sui seni e in bocca.
Con istinto animalesco ci lecchiamo a vicenda come due cagne, assaporando il suo sperma e slinguandoci bocca, labbra e viso con oscena lussuria.
Appagate, ci lasciamo andare ancora a qualche tenera e lasciva carezza; poi ci sistemiamo e recupero il telefono, interrompendo la registrazione video. Appena pronta, le lascio il mio biglietto da visita, la bacio lascivamente in bocca e prima di uscire, chiudendomi la porta alle spalle, le dico:
-“Ti aspettiamo il prossimo WE a casa mia, voglio farti conoscere il mio uomo.
Continua…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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